REGGIO EMILIA - Quando la sedia a rotelle smette di essere un ausilio per disabili e diventa un mezzo per fare sport si creano delle opportunità. È quello che hanno cercato di fare Ilaria Iotti e Fabio Pippia dell'Asdre - Associazione sport disabili Reggio Emilia portando nelle scuole un progetto che ha già coinvolto circa duecento ragazzi a partire dall'istituto comprensivo Gonzaga di Guastalla seguito dallo Scaruffi-Levi Città del Tricolore a cui a breve si aggiungerà anche il Galvani-Iodi.
Con un pacchetto di otto ore e tre incontri concordati con il docente di educazione fisica, l'Asdre cerca di abbattere il muro della diffidenza e dei luoghi comuni che interessano la disabilità per far comprendere ai ragazzi che lo sport è uno solo per tutti, senza differenze. Gli studenti, all'inizio intimoriti e un po' a disagio, in poche ore prendono confidenza con la carrozzina, ne comprendono i limiti e i vantaggi, sperimentano le fasi di gioco confrontandosi tra loro e con gli atleti della squadra dell'Asdre. E anche chi in prima battuta rifiuta la carrozzina "perché salirci porta sfiga" alla fine insiste per giocare con i propri compagni.
"L'unico modo per affrontare seriamente il tema della disabilità è il gioco - spiega Ilaria Iotti, giocatrice e consigliere Asdre -. Lo scambio dei ruoli permette ai ragazzi di mettersi nei panni di un disabile senza sentirsi in colpa, provare pietà o vergogna. Superata la diffidenza si divertono e capiscono cosa siano 'integrazione' e 'diritti', concetti difficili da spiegare a parole".